Isolazione

Migliorare l’isolamento termico delle nostre case, e così ridurre i consumi energetici degli edifici, è una necessità sempre più forte che deriva principalmente da costi sempre maggiori delle fonti di energia impiegate e dalla necessità di salvaguardare il nostro pianeta da uno sfruttamento insostenibile delle risorse.


Il cappotto termico è sicuramente uno dei sistemi più utilizzati per raggiungere questi obiettivi di risparmio energetico ed economico.


Esistono due tipi principali di cappotto: il cappotto esterno e il cappotto interno. 

Isolamento termico


Il cappotto termico è sicuramente uno dei sistemi più utilizzati per raggiungere obiettivi di risparmio energetico ed economico. Esistono due tipi principali di cappotto: il cappotto esterno e il cappotto interno. 

Cappotto interno

  • Il cappotto interno è uno strato termicamente isolante che viene applicato sulla superficie interna delle pareti perimetrali dell’edificio (quelle “disperdenti” cioè a contatto con l’esterno) per ridurre la dispersione termica ed abbattere i costi di climatizzazione. Solitamente l’isolamento viene applicato alle pareti verticali e, dove necessario, all’intradosso del tetto inclinato o della copertura piana. In generale, rispetto al cappotto esterno, il cappotto interno ha costi minori di applicazione, tuttavia “ruba” un po’ di spazio agli ambienti e non forma uno strato isolante continuo poiché l’isolamento è interrotto dai solai tra i diversi piani. Tali ponti termici sono comunque evitabili con appositi pannelli da posizionare a solaio.

  • La creazione di una contro-parete interna che crea un’intercapedine da riempire di materiale isolante (schiume, lane o pannelli isolanti). In questo caso, al muro viene fissata una struttura per poi fissarvi dei pannelli in cartongesso o fibrogesso, mentre lo spazio vuoto formatosi tra questi pannelli e il muro originario viene riempito di materiale isolante. Inoltre, tra isolante e pannelli viene inserito uno strato impermeabile, chiamato barriera al vapore, per evitare che l’umidità interna agli ambienti possa oltrepassare l’isolante e formare condense tra esso e il muro. Infine, i pannelli di cartongesso/gesso-fibra vengono coperti con rasatura e quindi vengono applicati il colore o la decorazione. Il sistema della contro-parete crea spesso una sensazione di “vuoto”, poiché “bussando” sui pannelli sembra che vi sia uno spazio vuoto alle spalle e, se non si usano pannelli resistenti, la contro-parete risulta facilmente danneggiabile.

  • L’incollaggio dei pannelli ai muri da isolare senza copertura con lastre di cartongesso o fibrogesso. I pannelli vengono direttamente ricoperti con rasatura per poter applicare la pittura o decorazione. Se abbinata a pannelli traspiranti e capillarmente attivi, questa soluzione permette di evitare la barriera al vapore poiché la muratura rimane traspirante e smaltisce autonomamente gli eccessi di umidità interstiziale. Questa soluzione crea uno strato isolante “pieno” che, sovrapposto alla parete di partenza, evita la sensazione di “vuoto” tipica delle soluzioni a contro-parete.

  • Come per il cappotto esterno, anche per quello interno esistono diversi tipi di materiali isolanti utilizzati che si possono dividere in due macro-categorie: quelli di derivazione sintetica e quelli naturali/minerali. Entrambe le categorie comprendono prodotti che possono essere utilizzati sia in intercapedine che in pannelli rasati direttamente.

    • Materiali sintetici per isolamento interno
      I materiali sintetici sono stati largamente utilizzati poiché sono economici e offrono un buon apporto isolante. Questi materiali vengono generalmente utilizzati in abbinamento ad una barriera al vapore per evitare la possibile formazione di muffe.

    • Materiali naturali e minerali per isolamento interno

      Anche la realizzazione dipende dal materiale utilizzato, ma in termini generali si compone di due operazioni principali:

      L’applicazione dei pannelli sulle pareti esterne per realizzare l’involucro isolante: i pannelli vengono generalmente incollati alle pareti e successivamente fissati con tasselli. Sia le colle che i tasselli da utilizzare variano in funzione del materiale isolante da utilizzare. Le diverse colle vengono applicate in modo differente, mentre i tasselli variano di lunghezza, tipologia e quantità (n° tasselli per metro quadrato).

      La copertura dell’involucro isolante con rasature armate, composte da due strati di malta apposita con interposta una rete di rinforzo. Questo permette di proteggere i pannelli isolanti e decorare nuovamente la facciata con pitture o intonachini colorati.

Cappotto esterno

  • Anche la realizzazione dipende dal materiale utilizzato, ma in termini generali si compone di due operazioni principali:

    L’applicazione dei pannelli sulle pareti esterne per realizzare l’involucro isolante: i pannelli vengono generalmente incollati alle pareti e successivamente fissati con tasselli. Sia le colle che i tasselli da utilizzare variano in funzione del materiale isolante da utilizzare. Le diverse colle vengono applicate in modo differente, mentre i tasselli variano di lunghezza, tipologia e quantità (n° tasselli per metro quadrato).

    La copertura dell’involucro isolante con rasature armate, composte da due strati di malta apposita con interposta una rete di rinforzo. Questo permette di proteggere i pannelli isolanti e decorare nuovamente la facciata con pitture o intonachini colorati.

  • Esistono principalmente due tipi di materiali usati: quelli sintetici e quelli naturali/minerali. Questi differiscono sensibilmente per costi e caratteristiche: per fare la scelta migliore, è fondamentale comprendere cosa comporta utilizzare materiali con determinate caratteristiche.

  • I prezzi e le caratteristiche del cappotto termico variano sensibilmente a seconda dei materiali utilizzati. Dal materiale scelto dipendono numerosi fattori; i più importanti per chi vive gli ambienti da isolare sono:

    -Capacità isolante

    -Capacità di traspirare

    -Durabilità dell’isolamento

    -Reazione al fuoco

    -Resistenza meccanica

    -Facilità di fissaggio alla muratura esistente

    -Facilità di sagomatura e taglio dei materiali da utilizzare

    -Salubrità o pericolosità dei materiali da maneggiare

    -Numero di materiali diversi da sovrapporre
    -È fondamentale scegliere dopo aver valutato tutte le caratteristiche menzionate in relazione ai diversi materiali. Molto spesso, prezzi inferiori corrispondono a materiali meno sicuri o meno duraturi nel tempo.

  • Oltre ai diversi materiali da cappotto citati, ultimamente hanno iniziato a circolare informazioni riguardo a prodotti “miracolosi” e alternativi che sarebbero in grado di isolare le abitazioni applicando pochi millimetri di pitture, rasanti o intonaci. Questi prodotti vengono definiti in tanti modi diversi: “nanocappotti”, “microcappotti”, “cappotti sottili”, “cappotti a basso spessore” o anche “rivestimenti e pitture termoriflettenti”. In realtà, queste soluzioni, oltre ad essere molto costose in relazione a spessore e prestazione, non sono sufficienti per migliorare l’efficienza energetica e il comfort interno degli edifici.

  • I materiali sintetici sono stati largamente utilizzati per realizzare cappotti termici poiché hanno due principali vantaggi: un costo relativamente basso e buone capacità isolanti. Tra i più usati ci sono il polistirene, espanso o estruso.

  • Tra i materiali minerali/naturali per cappotto esterno si annoverano diversi materiali, ad esempio fibra di legno o vetro, sughero, lana di roccia, vetro cellulare e idrati e silicati di calcio. Ognuno di questi ha caratteristiche diverse che portano a vantaggi e svantaggi specifici, ma tutti sono accomunati dalla realizzazione a partire da materie prime naturali. I prezzi rispetto ai materiali sintetici sono superiori, ma generalmente accompagnati da migliori caratteristiche di sicurezza e durabilità. Alcuni materiali fibrosi, come le lane, possono risultare pericolosi per chi li maneggia in fase di posa e richiedono alcune precauzioni importanti.